L’inserimento di nuove figure in un team è un momento cruciale per qualsiasi azienda, soprattutto lavorando da remoto.
Un onboarding efficace non solo accelera il processo di integrazione, ma crea anche un ambiente positivo e produttivo fin dal primo giorno.
Tuttavia, molte aziende trascurano questa fase o la gestiscono in modo superficiale, rischiando di compromettere la soddisfazione e la produttività dei nuovi arrivati.
In questo articolo, analizzeremo cos’è l’onboarding, a cosa serve e come implementarlo in maniera corretta per massimizzare i risultati.
Cos’è l’onboarding?
L’onboarding è il processo di integrazione di nuovi collaboratori all’interno di un’organizzazione.
Si tratta di una fase strategica che mira a fornire al nuovo assunto tutte le risorse, le conoscenze e il supporto necessari per adattarsi rapidamente al nuovo ruolo, al team e alla cultura aziendale.
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Questo processo non riguarda solo la burocrazia e la condivisone del know-how tecnico, ma include anche l’allineamento ai valori aziendali, il networking interno e la costruzione di relazioni.
Un onboarding ben strutturato può durare da qualche settimana a diversi mesi e si suddivide in diverse fasi, ciascuna progettata per supportare il professionistanel suo percorso iniziale.
Diversi studi dimostrano che un onboarding efficace può migliorare significativamente la soddisfazione di dipendenti e collaboratori, ridurre i tassi di turnover e aumentare la produttività del 50% nei primi mesi di lavoro.
Secondo Gallup, solo il 12% dei dipendenti ritiene che il proprio onboarding sia stato eccellente.
Questo dato evidenzia l’importanza di investire tempo ed energie per creare un’esperienza che lasci una buona impressione e metta il nuovo membro del team nelle condizioni migliori per avere successo.
Onboarding: perché è così importante?
L’onboarding serve a diversi scopi strategici, tra cui:
- Accelerare l’integrazione: permette ai nuovi dipendenti di comprendere rapidamente il loro ruolo, le responsabilità e le aspettative aziendali;
- Migliorare la produttività: fornisce al nuovo assunto le competenze e le risorse necessarie per essere operativo nel minor tempo possibile;
- Favorire il coinvolgimento: aiuta i dipendenti a sentirsi parte del team e a condividere i valori aziendali, riducendo il rischio di alienazione;
- Ridurre il turnover: un onboarding positivo aumenta la probabilità che i dipendenti restino in azienda nel lungo termine;
- Promuovere una cultura inclusiva: attraverso attività mirate, i nuovi membri si sentono accolti e valorizzati.
Quali sono le principali fasi per l’onboarding perfetto?
Un onboarding di successo si articola in diverse fasi, ciascuna con obiettivi specifici.
Vediamo insieme quali sono.
Preparazione pre-ingresso
Prima che il nuovo dipendente inizi, è fondamentale preparare il terreno.
Questo include la configurazione degli strumenti di lavoro, la comunicazione interna al team e la pianificazione delle attività di benvenuto.
Accoglienza il primo giorno
Il primo giorno è un momento chiave.
È il momento di creare una prima impressione positiva, presentare i colleghi e fornire un’introduzione ai valori e alle dinamiche aziendali.
Formazione iniziale
Nei primi giorni o settimane, il nuovo assunto dovrebbe ricevere una formazione mirata sia sulle competenze tecniche necessarie per il ruolo, sia sugli strumenti utilizzati in azienda.
Inserimento graduale nei processi aziendali
Man mano che il nuovo membro acquisisce familiarità con il ruolo, è importante introdurlo gradualmente nei progetti e nei processi, affiancandolo a un mentore o a un collega esperto.
Feedback e follow-up
Una volta che il nuovo dipendente è operativo, è essenziale organizzare momenti di confronto per valutare l’esperienza e apportare miglioramenti al processo.
Onboarding: la (breve) guida pratica
Adesso è il momento di fare sul serio.
Vediamo insieme una breve guida da poter tenere sempre a portata di mano grazie alla quale creare una solida roadmap per eseguire l’onboarding perfetto!
Crea un kit di benvenuto
Un kit di benvenuto, sia fisico che digitale, è un ottimo modo per far sentire il nuovo dipendente apprezzato.
Questo può includere una lettera di benvenuto, un’agenda con i primi appuntamenti e accesso alle risorse aziendali.
Sviluppa una guida aziendale interna
Una guida dettagliata può aiutare i nuovi arrivati a orientarsi tra strumenti, processi e procedure aziendali.
Questa dovrebbe includere informazioni sulle policy aziendali, i contatti utili e i prossimi step.
Organizza un meeting di benvenuto
Pianifica una riunione virtuale o fisica con il team per presentare il nuovo collega, condividendo una breve introduzione sulla sua esperienza e il suo ruolo.
Stabilisci un programma personalizzato
Ogni ruolo ha esigenze diverse.
Crea un piano di onboarding su misura, che includa formazione specifica, incontri con stakeholder chiave e obiettivi a breve termine.
Introduci un sistema di mentoring
Affiancare al nuovo dipendente un mentore o un “buddy” facilita l’adattamento e la comprensione delle dinamiche aziendali.
Monitora il progresso con check-in regolari
Pianifica incontri settimanali durante i primi mesi per verificare il livello di soddisfazione, risolvere eventuali problemi e fornire feedback.
Utilizza strumenti digitali
Piattaforme come ClickUp o Slack possono essere utilizzate per centralizzare le attività di onboarding, assegnare task e fornire un accesso rapido alle risorse.
Ora che sai tutto sull’onboarding tocca a te!
L’onboarding è molto più di una formalità: è un’opportunità per stabilire una connessione duratura con i nuovi membri del team e per prepararli al successo.
Investire tempo e risorse in un processo di onboarding strutturato non solo migliora la produttività e la soddisfazione dei nuovi assunti, ma contribuisce anche a costruire una cultura aziendale forte e coesa.
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